ROMA - Maggio è per antonomasia il
mese dei matrimoni le cui spese, in periodo di crisi economica, si
affrontano sempre più spesso richiedendo un prestito. Il comparatore
Facile.it (http://www.facile.it/prestiti.html),
con la collaborazione di Prestiti.it (www.prestiti.it), ha analizzato
oltre 20.000 richieste di
finanziamento presentate negli ultimi 6 mesi
in Italia scoprendo che, se nel 2011 la percentuale rappresentata dai
prestiti per i matrimoni sul totale di quelli richiesti era dell'1,7%,
oggi è arrivata al 2,4%, vale a dire un incremento del 41% in appena due
anni.Se è vero che proporzionalmente i prestiti finalizzati al pagamento di matrimoni e cerimonie sono cresciuti, va evidenziato come, rispetto alla rilevazione del 2011, si sia notevolmente ridotto l'importo richiesto che è passato da una media di 16.000 euro ad appena 9.000. Gli importi maggiori vengono richiesti nel Lazio (12.570 euro in media), che precede la Calabria (11.700 euro) e la Puglia (10.450 euro); prima regione del nord il Veneto, dove la richiesta media si attesta a 9.925 euro. Importi decisamente più contenuti nelle Marche, in Liguria ed in Sardegna dove non si superano i 6.000 euro. Il maggior numero di richieste per i prestiti finalizzati a rappresenta circa il 17% del totale; da notare come, in questa regione, i prestiti per matrimoni siano più del 4% di quelli richiesti, dato quasi doppio rispetto a quello nazionale; a seguire si trovano la Lombardia (14,7%), la Sicilia (10,8%) ed il Lazio (8,3%).
A richiedere un prestito personale finalizzato al matrimonio sono principalmente dipendenti privati, ma il 6,5% di chi fa domanda è pensionato; più che a fiori d'arancio sbocciati in tarda età, però, questo è dovuto alla volontà di regalare ai propri figli un matrimonio da favola. I richiedenti più giovani sono gli umbri (30 anni), i marchigiani e i sardi (32 anni), i più anziani i lombardi (37
anni), gli abruzzesi (39,5) ed i campani (40 anni). Chi ha presentato una richiesta di prestito per matrimonio ha intenzione di restituire il finanziamento in circa 58 rate, ma dove gli importi richiesti sono maggiori anche il piano di restituzione si allunga, arrivando a sfiorare i 6 anni (Lazio 69 mesi, Calabria 68). (DIRE)
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